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Il piatto al sangue del patriarcato

Introduzione di Daniela Brunelli all’intervento fiorentino di pattrice jones.

Il piatto al sangue del patriarcato
Come specismo, abilismo, riproducentrismo si alimentano reciprocamente.

Originaria della città portuale di Baltimore (USA), l’attivista, scrittrice ecofemminista pattrice jones* decide di aprire un rifugio in cui garantire  una condizione di vita dignitosa, priva della violenza dello sfruttamento, a tutti quegli animali salvati dal coercitivo e alienante processo industriale.

Il 18 marzo “intersexioni” e “Restiamo animali” hanno organizzato un incontro con pattrice jones, che nel suo discorso ha illustrato le diverse relazioni che intercorrono tra una forma di oppressione e l’altra: relazioni che alimentano il potere di ciascuna forma d’oppressione.

L’invito che pattrice jones rivolge a interlocutrici ed interlocutori è quello di creare intersezioni, mutue collaborazioni tra i sostenitori e promotori delle varie lotte attiviste anche per accrescere le potenzialità dei singoli gruppi e realizzare allo stesso tempo più obbiettivi.

UNA PIRAMIDE COERCITIVA

Gli animali sono subordinati all’animale “essere umano”, l’essere umano “disabile” è subordinato a quello “abile”, tra gli esseri umani abili, quelli di “sesso femminile” sono subordinati a quelli di sesso maschile”. Non possiamo seriamente accettare di vivere in un mondo simile. Davvero non possiamo fare di meglio?

Ecco qualche neologismo con cui pattrice jones parla del rapporto tra chi infligge e chi subisce.

L'”eccezionalismo” fa parte di un’ ideologia che considera l’uomo superiore a tutte le altre specie animali; è dunque il punto di partenza del percorso che porta a legittimare ogni sfruttamento e abuso nei confronti di chi non è umano, primi fra tutti gli altri animali. Per quale motivo ci sentiamo così speciali?

Specismo” e “abilismo“, inoltre, sono la stessa cosa: non è così impensabile che ciò che si prevede tra l’uomo e il resto della natura finisca  per influenzare anche la società umana, dando origine così a “forti” e “deboli”, “abili” e “disabili”.

L’abilismo è infatti una componente ideologica volta a legittimare la supremazia di quegli esseri umani che dispongono di una certa gamma di abilità, escludendo e rendendo subalterni tutti quegli individui che ne sono sprovvisti. Secondo questa spietata logica, viene legittimata anche la discriminazione di chi è portatore/portatrice di un qualche handicap.

GUERRA CONTRO IL PATRIARCATO, POTENTE NEMICO COMUNE

Il reprocentrism: riproducentrismo, ovvero l’attitudine, la componente ideologica propria del sistema del patriarcato, che vede come centrale il ruolo della riproduzione. Affinché si realizzi quanto prestabilito dalla coercizione alla riproduzione, è necessario mantenere la rigidità delle norme di genere: la donna è relegata ad un ruolo subordinato all’uomo, in quanto è l’uomo che decide quando essa avrà figli e cosa sarà di loro, da quando vengono alla luce fino al momento del matrimonio (e oltre), anche attraverso l’amministrazione esclusivamente maschile dei beni della famiglia.

ASSOGGETTAMENTO RIPRODUTTIVO

Da notare che si parla di riproduzione e non procreazione: “procreazione” è a mio avviso un termine  troppo morbido, poiché non rende la condizione di coercizione simile a quella che si attua sugli animali; è allo stesso tempo un termine che si accosta alla religione e non richiama la natura animale dell’uomo.
Conquistiamo il diritto di possedere un corpo nostro, frutto di nostre scelte!!!

* in minuscolo per volontà della stessa pattrice jones.

 

Daniela Brunelli 

Originaria della bizantina Ravenna, attualmente frequenta la Facoltà di Lingue, letterature e studi interculturali di Firenze. Entrata a far parte a fine 2012 del GGG* Firenze, gruppo libero ed indipendente, dove raccoglie le informazioni e si fa le ossa per partecipare attivamente alla lotta contro la discriminazione degli orientamenti sessuali, della violenza di genere, a favore della demolizione dei ruoli di genere, della distruzione dell’egemonia del patriarcato, dell’effettiva emancipazione di donne e uomini, che ha sempre avvertito come una necessaria battaglia quotidiana. Ha pensato di combinare la sua passione per le lingue con la condivisione di ideali relativi all’autodeterminazione dell’individuo, al fine di aumentare la diffusione e la fruibilità di idee e documenti tramite la traduzione.

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