Nina’s Heavenly Delights
“curry, amore e fantasia”. il sottotitolo in italiano richiama una commediola nostrana, ma a dispetto di questo il film si svolge a Glasgow che, considerato come mediaticamente viene rappresentata da qualche anno a questa parte, diventerĂ presto meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo.
una ragazza di origini indiane torna a casa perché suo babbo è morto lasciando il suo famosissimo ristorante indiano in balia di un tizio Brutto&Cattivo. la ragazza era fuggita il giorno delle nozze, perché non poteva sopportare il matrimonio combinato con un cretino borioso alto un metro e un barattolo (ricorda qualcuno?).
la situazione che trova la ragazza è questa: sua mamma pensa che l’amore non esista, suo fratello ha sposato una scozzese in segreto, sua sorella balla la giga di nascosto vestita a quadretti dalla testa ai piedi, al ristorante c’è una nuova socia, l’amico gay deve partecipare a un provino per un film, il ristorante sta per essere venduto, c’è da partecipare a una gara di cucina in diretta tv.
finisce che: il ristorante non sarĂ venduto, l’amico gay diventa un grande attore, la sorella può ballare le gighe alla luce del sole, il fratello presenta la moglie segreta in famiglia e tutti sono contenti, la ragazza indiana si innamora, ovviamente ricambiata, della socia del ristorante, vincono la gara e si baciano in diretta tivvĂą mentre la mamma applaude gioiosamente e in venti minuti si è convinta che l’amore esiste.
si sente la mancanza di una colonna sonora degna della trama, non so, Never Ending Story di Limahl. un film del filone Neoirrealistico. voto 7-.