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Alex Jurgen – video intervista – The Interface Project

INTERSEXIONI

sostiene e promuove

The Interface Project 

     progetto che raccoglie e condivide storie di vita e testimonianze di persone con tratti intersex       (o con differenze nello sviluppo sessuale) con l’obiettivo di diffondere il messaggio secondo cui:

 No Body Is Shameful!

Nessuno corpo è indegno!

Traduzione, adattamento ed editing di questa video-intervista sono stati resi possibili grazie al progetto di ricerca post-dottorato Marie Skłodowska Curie actions <INTERSEXIONS> n.627162 (FP7-PEOPLE-2013-IOF) di Michela Balocchi e all’Intersex Human Rights Fund di Astraea Lesbian Foundation for Justice.

La video-intervista di Alex Jurgen


Maggiori informazioni su Alex Jurgen qui.

Qui lo script originale in inglese 

Di seguito il testo dell’intervista tradotto e adattato in Italiano da Eleonora Briscoe, editor Michela Balocchi, PhD.

Ciao, mi chiamo Alex Jurgen vivo in Austria e ho 36 anni. 

Quando sono nato i dottori non capivano se ero un maschio o una femmina. 

Hanno visto che avevo un pene ”troppo piccolo” e hanno scoperto che ho cromosomi XY e che ho testicoli interni, e così hanno detto che sono un ragazzo e i miei mi hanno chiamato Jürgen e… per i successivi due anni mi hanno cresciuto come maschio.

Un po’ di tempo dopo il dottore concluse che sarebbe stato meglio per me crescermi come femmina, perché, dissero ai miei genitori, non sarei mai somigliato a un ragazzo, il mio seno sarebbe cresciuto, ricoperto da peli, mi sarebbe venuto un cancro ai testicoli se non li avessi rimossi, e tutti mi avrebbero deriso.

Da allora mi hanno vestito con gonne rosa, mi hanno fatto crescere i capelli e mi hanno cambiato il nome in Alexi.

A 6 anni mi hanno rimosso il pene, a 10 mi hanno rimosso i testicoli, mi hanno detto c’era qualcosa che non andava col mio corpo, più o meno come il sesto dito di mio cugino, ma mi chiedevo: 

perché devo andare in ospedale così spesso?

Perché c’erano così tanti dottori che mi guardavano e perché scattavano tante foto per qualcosa che è soltanto andato storto?

A 12 anni a scuola abbiamo studiato l’anatomia maschile e femminile, un giorno mi sono seduto davanti allo specchio col mio libro di anatomia e… ho iniziato a conoscermi e ci ho messo poco a capire che ero diverso dal libro.

Mi è mancato il pavimento sotto i piedi in un secondo e non sapevo più cosa ero.

“Un mostro”, è stata una delle prime parole a venirmi in mente. Ho voluto parlarne subito col dottore, perché sentivo di non potermi più fidare dei miei genitori. Quando il medico mi ha detto dei miei testicoli, è stato ancora peggio, mi sono sentito del tutto perso.

A 14 anni hanno iniziato a darmi ormoni femminili e il mio seno ha iniziato a crescere, è seguita una vagina artificiale a 16 anni.

Ce l’ho messa tutta per cercare di essere la ragazza che gli altri si aspettavano io fossi, ma non ha funzionato.

Gli ormoni mi facevano impazzire e il mio corpo e la mia anima iniziavano a sembrarmi strani.

Ho iniziato a ustionarmi con delle sigarette, a tagliarmi i polsi, e a 17 anni ho iniziato ad assumere eroina. Ho tentato il suicidio tre volte,  finché non è arrivato il cancro a salvarmi a 19 anni. Era leucemia. Dopo 13 settimane di coma ho iniziato a pensare per la prima volta a cosa non andasse nella mia vita.

Così sono arrivato a un punto: “devo a iniziare ad amarmi così come sono.”

Facile a dirsi, molto più difficile a farsi in un mondo con i due soli estremi di uomo e donna. Quattro anni dopo ho chiamato un programma radiofonico sulla chirurgia plastica e ho parlato degli interventi che non puoi scegliere. 

E’ stato l’inizio di una nuova vita, una vita alla luce del sole, e lo stesso anno ho iniziato un documentario chiamato ‘Tintenfischalarm’, ‘Octopus Alarm’ in inglese. Per più di tre anni una videocamera mi ha accompagnato mentre scoprivo la verità, alla ricerca di modi per vivere in questo sistema basato su maschio e femmina. Questo mi ha spinto a farmi rimuovere il seno e a far tornare il mio sesso, sulla carta, in quello di un maschio. 

Adesso vivo in una casetta in campagna allo scoperto. Tutti i miei vicini sanno del mio vero sesso ed è semplicemente fantastico poter essere chi sono veramente: una persona intersex.

Una storia lunga, fatta breve.

Grazie! Ciao ciao.

Qui gli altri video tradotti e sottotitolati

The Interface Project_titolo_loghi

The Interface Project.03

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