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Jim Ambrose – video intervista – The Interface Project

INTERSEXIONI

sostiene e promuove

The Interface Project 

     progetto che raccoglie e condivide storie di vita e testimonianze di persone con tratti intersex       (o con differenze nello sviluppo sessuale) con l’obiettivo di diffondere il messaggio secondo cui:

 No Body Is Shameful!

Nessuno corpo è indegno!

Questa la video intervista di Jim Ambrose.

Maggiori informazioni su Jim Ambrose qui.

Di seguito il testo dell’intervista tradotto in Italiano da Carlo Daniel Cargnel, supervisione e adattamento di Eleonora Briscoe, editor Michela Balocchi 

Ciao… No! (Risate)

Ciao. Mi chiamo Jim Bruce, e… nel 2006, quando avevo 29 anni ho iniziato ad assumere testosterone che fa diventare la mia voce più profonda, mi fa venire questa peluria sul viso e sta distruggendo la mia capigliatura, e… ho peli sul petto, e ho molti più muscoli di prima perché prima… io vivevo come donna e vivevo come donna perché quando sono nato sono nato con un… pene molto piccolo, e testicoli interni, e… cromosomi XY e i miei genitori erano sconvolti, il mio dottore era sconvolto e le uniche indicazioni che hanno fornito per affrontare il problema che io rappresentavo comportava rimuovere il mio pene e asportare i miei organi riproduttivi perché non gli piaceva il loro aspetto. E non sono cose facili da raccontare. No.

Genitori, se volete che vostro figlio sia seduto qui, tra vent’anni a raccontare questa storia ricordatevi soltanto che vostro figlio vorrà avere ancora i suoi genitali. Vostra figlia vorrà i suoi genitali. Lo ripeto: sono cose molto difficili da dire. Ed io ho 35 anni. Ho 35 anni e sto appena iniziando a rimettere a posto la mia vita.

Mia madre rimpiange così tanto di avermi fatto rimuovere pene e testicoli… che ne riesce a parlare a malapena. E come ho detto ad un genitore, due anni fa, aveva un figlio di 15 anni in una situazione simile alla mia. Le ho detto che… la serenità per aver fatto il tuo dovere è meno importante nel grande schema delle cose del diritto di tuo figlio a scegliere per sé stesso la sua strada, quello che vuole fare con il suo corpo.

I tuoi figli non sono soli, e non lo sei nemmeno tu. Quel dottore non è solo. Ci sono gruppi di sostegno in tutto il mondo. Ci sono organizzazioni che si batteranno per te. Aiuta il tuo ragazzo, tua/o figlia/o a conoscere altre persone come lei/lui, altr* ragazz* a condividere le loro storie perché l’isolamento li ucciderà, così come ucciderà te. La solidarietà, lo stringere legami, l’esperienza condivisa e anche il sostegno li salverà e loro salveranno te.

Qui lo script originale in inglese 

 Qui gli altri video che abbiamo tradotto e sottotitolato in Italiano finora.

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