Silvia Calderoni intervistata su ARTRIBUNE
Silvia Calderoni intervistata su ARTRIBUNE
parla di MDLSX e anche dell’incontro con intersexioni al Teatro Metastasio di Prato
<Appena finito lo spettacolo, mi vesto velocemente e alleggerisco la tensione andando tra le persone a chiacchierare. Ricevo sempre consensi che mi fanno pensare che qualcosa si sia smosso. La politica è qualcosa in cui si deve impegnare il corpo. E questo in scena avviene. Però mi chiedo se il rischio non sia quello di estetizzare una problematica. Estetizzare a teatro è necessariamente legato al fatto che non siamo giornalisti.
Alla replica di Prato, ad esempio, sapevo che ci sarebbe stato il collettivo Intersexioni. Di fronte a persone che lottano quotidianamente su un tema delicato come quello dell’intersessualità , temevo che lo spettacolo risultasse banalizzante. È stato invece visto come un veicolo di informazione su un tema su cui c’è ancora molta confusione.
Quell’occasione mi ha dato motivo di pensare che attraverso il teatro si possa dare un contributo. Ma non basta solo affrontare una tematica calda. È politico il posto in cui scegli di fare lo spettacolo, le connessioni che si creano. Bisogna lavorare anche sul contesto. Allora risponderei: penso che il teatro possa diventare un momento di riflessione e che l’artista possa mettere in campo delle domande, ma la risposta spetta sempre allo spettatore>.