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Coming Out To Santa

Coming Out To Santa

by Nick Manchester

I have had the honor of being Santa for nearly a month now, and I’m loving it. It’s a rewarding, fun, amazing “job”, and it is the best thing in a long time.

But I’m feeling the need to decompress a bit today and share with you one child, and my response.  I am hoping I did and said what was best.

I had gone on break, as in taking 15 minutes for a drink and the restroom when a coworker came to get me about a child who was nearly frantic that Santa wasn’t available.

So I dropped my coffee on the table, got dressed up in the beard, wig, and hat once again, and went out to meet this child so desperate to see Santa.

I expected a small child, but it turned out to be a tween, probably about 10 years old. The dad looked a little embarrassed that his child would be so desperate to see Santa when he was so old. Boys just don’t do that sort of thing, you know.

We sat down, and the child nearly crawled into my lap and whispered in my ear that the thing they wanted most was to wake up a girl on Christmas morning.

I nearly started crying. I tightened my arms and said I was sorry, but my magic didn’t allow that sort of gift, because it was a family experience, meaning what she needed is a present to be shared with a whole family, and that she will need the love and support of her family as she lives as her true self.

She said she was afraid, and all I could think of was pinky promising her that she would have the courage to tell her family when it was right.

I told her I could not promise her family would not be shocked or surprised, but that she should always have the promise of knowing Santa loves her, sees her as a brave, beautiful girl, and that there will be magical strength when she is ready to talk to her parents.

We linked pinkies to pinky promise, and she said she hopes she will feel brave soon. I told her I knew she would be, because it is scary to tell Santa a secret that big, and she did wonderfully.

I went back to the break room and cried. I can remember feeling that way for ages as a child, and I want to be able to be there for her as more than a mythical man who promised to give her strength.

Did I handle that right? Could I have done more? Should I have? Oh, I just want to scoop her up and let her know she’s amazing, and I can only hope I managed to give her the courage she needs

 

Traduzione di Laura Scarmoncin e Lilian Capuzzimato, revisione di Michela Balocchi

È quasi un mese che ho l’onore di essere Babbo natale, e lo adoro. È un “lavoro†gratificante, divertente,  straordinario, ed è la cosa migliore che mi sia successa da un bel po’ di tempo.

Ma oggi sento il bisogno di decomprimere un po’ e condividere con voi la storia di un bambino, e la mia reazione.  Spero di aver agito e parlato al meglio.

Ero andato in pausa, mi ero preso 15 minuti per bere qualcosa e andare in bagno, quando un collega è venuto a chiamarmi per via di un bambino al limite del panico perché Babbo Natale non era disponibile.

Ho abbandonato il caffè sul tavolo, mi sono rimesso barba, parrucca e cappello, e sono uscito per incontrare quel bambino così disperatamente bisognoso di vedere Babbo Natale.

Mi aspettavo un bambino piccolo, invece era un ragazzino, forse di 10 anni. Il padre sembrava un po’ imbarazzato dal fatto che il figlio morisse dalla voglia di vedere Babbo Natale pur essendo così grande. Come dire, i maschi non fanno certe cose.

Ci siamo seduti, e il bambino si è quasi arrampicato tra le mie braccia e mi ha sussurrato nell’orecchio che la cosa che voleva di più era svegliarsi trasformato in bambina il mattino di Natale.

Per poco non mi sono messo a piangere. L’ho stretta tra le braccia e ho detto che mi dispiaceva, ma la mia magia non arrivava fino a lì, perché la sua era un’esperienza di famiglia, nel senso che ciò di cui aveva bisogno era un regalo da condividere con tutta la famiglia, e che nel vivere il suo vero sé avrebbe avuto bisogno dell’amore e del supporto della sua famiglia.

Lei ha detto di avere paura, e tutto quello che mi è venuto in mente è stato darle il mignolino promettendole che, al momento giusto, avrebbe avuto il coraggio di dirlo alla sua famiglia.

Le ho detto che non potevo prometterle che la sua famiglia non sarebbe rimasta scioccata o sorpresa, ma che doveva sapere  che Babbo Natale l’amava, che pensava che fosse una ragazzina coraggiosa e bellissima, e che ci sarebbe stata una forza magica quando fosse stata pronta a parlare ai suoi genitori.

Abbiamo unito i mignoli in segno di promessa, e lei ha detto che sperava di sentirsi coraggiosa presto. Le ho risposto che ero certo che lo sarebbe stata, perché fa paura rivelare a Babbo Natale un segreto così grande, e lei lo aveva fatto in modo magnifico.

Sono tornato in sala ristoro e ho pianto. Ricordo di essermi sentito così per anni quando ero bambino, perciò volevo poter esser lì per lei come qualcosa di più di una figura mitologica che prometteva di darle forza.

L’ho gestita nel modo giusto? Avrei potuto fare di più? Avrei dovuto? Oh, volevo solo rassicurarla e farle sapere che è straordinaria, e posso solo sperare di essere riuscito a darle il coraggio di cui ha bisogno.

Nick Manchester is an intersex activist, founder of the newborn High Plains Intersex Society, Colorado, USA.

Nick Manchester è un attivista intersex, fondatore della neonata organizzazione High Plains Intersex Society, Colorado, USA.

 

 

 

 

 

(In entrambe le foto: Nick Manchester, per Sua gentile concessione).

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