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L’asessualità per principianti

di Lea Vittoria Uva per intersexioni

Kimchi Cuddles - 243 italiano

Prendo spunto da questo webcomic, Kimchi Cuddles, che ha recentemente aggiunto un personaggio asessuale di nome Ace, per parlare ancora una volta di asessualità. Che cos’è e cosa non è? Semplicemente, essere asessuali significa non provare attrazione sessuale per nessuno.

Se vi sta per scoppiare il mondo al pensiero e iniziate a immaginare un’apocalisse dovuta ad una pigra auto-estinzione della specie, rilassatevi, prendete una tazza di tè, e pensate che non provare attrazione è semplicemente quello che provano le persone eterosessuali verso le persone del loro stesso genere e le persone omosessuali verso persone di un genere differente. Sommate le due esperienze, et voilà, avete davanti a voi una persona asessuale!

L’asessualità, diversamente da quello che pensa Crystal, il personaggio dai capelli azzurri, non è legata alla religione o ad un’omosessualità repressa, e non è neanche una “sfida”. Le persone non sono asessuali per sfidare (o minare) il sex-appeal di nessuno! Esattamente come una ragazza omosessuale non sta aspettando l’uomo giusto, e non sta assumendo una posizione di sfida verso il genere maschile. 

Un articolo recente (di cui parlerò ancora in futuro) fa un confronto interessante tra i pregiudizi verso l’omosessualità e quelli verso l’asessualità legati alla moralità:

Le persone gay a volte rispondono [a chi li accusa che la scelta di essere gay è immorale] che il loro indulgere in ciò che alcuni considerano attività sessuali immorali è naturale per loro, e quindi inevitabile. Per contrasto, invece che col fare scelte immorali, le persone asessuali si trovano raggruppate con i super-morali celibi/astinenti che scelgono di non fare sesso. Le persone asessuali si sentono fraintese da questa caratterizzazione, con molti di loro che difendono il diritto degli altri di fare qualunque tipo di sesso vogliano, e difendendosi da accuse di repressione o bigottismo. Come alcune persone omosessuali, le persone asessuali di solito affermano che il loro “orientamento sessuale” è una parte essenziale della loro identità, e non una scelta. Ma a differenza delle persone omosessuali, le asessuali combattono contro un’accusa implicita di iper-moralità invece che contro accuse di immoralità. (Emens, p 319).

Un’altra risposta comune è “Ma che tristezza!”, come a dire che una vita senza desiderio sessuale dev’essere per forza miserabile. Non solo questa è un’idea figlia della società sesso-centrica in cui viviamo, ma, generalmente parlando, essere asessuale non vuol dire non desiderare una relazione romantica, se accettiamo l’assunto che avere una relazione significhi essere più felici. L’attrazione romantica e quella sessuale sono due cose distinte, anche se vanno nella stessa direzione per la maggioranza della gente. Ma anche in quel caso, quasi a tutte le persone (non asessuali) capita di provare attrazione sessuale senza amore, quindi non dovrebbe poi essere così difficile immaginare di innamorarsi senza provare attrazione sessuale. O magari capire che è già successo in passato. 

Ci sono anche persone aromantiche, cioè che non provano attrazione romantica, e anche qui dare per scontato una vita più infelice rispetto alle persone romantiche (e/o sessuali) sarebbe una generalizzazione ingiusta. Se qualcuno è naturalmente portato verso relazioni platoniche ed è felice circondato da buone amicizie, ciò che conta è proprio che sia felice. Senza dimenticare che anche le persone non-asessuali possono essere aromantiche e desiderare solo amicizie e/o relazioni sessuali non romantiche.

 “L’asessualità è contro natura” è un’altra tipica risposta (dei principianti, ovviamente). Ironicamente, questa reazione può arrivare spesso anche da persone LGBT, che sono state vittime dello stesso (pre)giudizio per tanto tempo o che lo sono tuttora, a seconda di dove vivono. Non solo l’asessualità è presente in natura (vedere per esempio Roselli et al, 2002) ma l’obiezione principale è che “gli esseri umani sono creature sessuali destinate alla riproduzione” che ovviamente non è solo un concetto etero-sessista e che dimentica le persone che non possono (o non vogliono) avere figli, ma è anche un’idea che dà per scontato che tutte le persone asessuali non vogliano un giorno creare una famiglia (“naturale” o meno), il che è di nuovo un errore. Non solo molte persone asessuali desiderano figli, ma tante già li hanno, e sono madri, padri, nonne o nonni!

Ultimo ma non meno importante, se state pensando che l’asessualità debba essere causata da un disturbo ormonale o da un trauma infantile, posso solo riassumere che le ricerche condotte finora hanno escluso entrambe queste opzioni (rimando ad Asexual Explorations per una bibliografia completa), e che le studiose e gli studiosi di spicco del campo (Bogaert, Brotto, Carrigan per citarne alcuni) considerano l’asessualità niente più, niente meno, che un orientamento sessuale come l’eterosessualità, l’omosessualità e la bisessualità. Perfino il DSM distingue l’asessualità dai disturbi del desiderio sessuale, se ve lo stavate chiedendo.

Che impatto può avere la conoscenza dell’asessualità sulla società di oggi? Teniamo presente che le persone asessuali non sono persone che predicano a favore della castità! Generalmente parlando, alle persone asex non interessa chi va a letto con chi, a chi piace che cosa sessualmente parlando, e così via. Se la comunità asessuale ha un obiettivo, non è certo quello di “convertire” la folla ad una vita senza sesso. Piuttosto, quello che la comunità asessuale cerca di ottenere è innanzitutto abbastanza visibilità e corretta educazione da poter raggiungere altre persone asessuali, che possono facilmente sentirsi a disagio e confuse perché non capiscono come mai si sentano così diverse da chi sta loro intorno.

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Creare una comunità asessuale per dare supporto e un punto di riferimento a persone che si sentono un po’ smarrite in una società che le emargina e le fa sentire invisibili è importante tanto quanto migliorare l’informazione e l’accettazione dell’asessualità presso il pubblico. Si sono fatti dei passi avanti con la creazione di AVEN (Asexual Visibility and Education Network) nel 2001, che raccoglie la più grande comunità online di persone asessuali e si dedica ad educazione e visibilità. AVEN Italia è nata nel 2005 e ha oggi più di 2600 utenti.

Parlare di asessualità, e di attrazione romantica e sessuale come concetti separati, può anche aiutare a fare luce su modelli alternativi di relazioni (romantiche e non, sessuali e non) e ad interrogarsi sul ruolo che l’inti­mità sessuale gioca nella vita di ognuno di noi, indipendentemente dai modelli proposti dalla società e dai media. 

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