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Pionieristica causa di AIC accusa dottori e ospedali per aver eseguito chirurgia non necessaria su un bambino intersex

Traduzione di Elena Gallina da AIC legal 

aic_logoLa pionieristica causa di AIC accusa il South Carolina, dottori e ospedali di aver eseguito chirurgia non necessaria su un bambino

Importante prima vittoria nel caso di M.C. Causa pionieristica chiede risarcimento per danni irreparabili a seguito di chirurgia.

 

 

Per la prima volta una corte federale ha concluso che l’assegnazione clinicamente non necessaria del sesso ad un bambino con una condizione intersex può essere una violazione della Costituzione. Questo segna un importante passo avanti nella ricerca della giustizia per “M.C.”, un giovane uomo inutilmente sottoposto alla procedura durante l’infanzia sotto la tutela del Dipartimento dei Servizi Sociali del South Carolina.

Il giudice distrettuale David C. Norton, della Divisione del South Carolina – Charleston, ha negato una mozione degli imputati per il non luogo a procedere del caso, a seguito delle ragioni sentite in aula il 22 agosto 2013.

La direttrice di AIC, Anne Tamar-Mattis, dichiara: “La decisione della Corte di concedere il luogo a procedere per questo caso permette alla Corte stessa di considerare gli importantissimi problemi costituzionali in gioco. Rimuovendo parti sane dal corpo di M.C. e tentando di farne una bambina in assenza di qualunque motivazione cogente, gli imputati hanno violato i diritti costituzionali di M.C. Nessuno ha difeso i diritti di M.C. quando questa decisione venne presa, in un momento in cui allo Stato erano affidate la sua sicurezza e il suo benessere.
Non vediamo l’ora di avere la possibilità‚ di perorare la nostra causa e fare giustizia per M.C. e per tutti i bambini come lui”.

Gli imputati presero quella decisione nonostante non ci fosse modo di sapere, a quell’età, se M.C. crescendo sarebbe diventato un maschio o una femmina. Gli imputati non fornirono nemmeno un’audizione sul caso per determinare se la procedura fosse nel migliore interesse di M.C. M.C. è da allora cresciuto e diventato un sano bambino di 8 anni, anche se non riavrà mai il pene e il testicolo che gli sono sta$ti asportati.

Il 14 maggio 2013 Advocates for Informed Choice, il Southern Poverty Law Center e consulenti pro bono dagli studi legali Janet, Jenner & Suggs e Steptoe & Johnson hanno intentato causa contro il Dipartimento dei Servizi Sociali del South Carolina, il Sistema Ospedaliero di Greenville, la Medical University del South Carolina e singoli dipendenti per aver eseguito un intervento chirurgico superfluo e irreversibile su un infante all’epoca affidato alle cure dello Stato.

La causa, intentata sia in corte statale sia federale, afferma che ci fu violazione della Costituzione degli Stati Uniti quando i medici del South Carolina, dipendenti dello Stato, rimossero chirurgicamente il tessuto genitale sano di un bambino di 16 mesi, potenzialmente rendendolo sterile e diminuendo drasticamente, se non eliminando del tutto, le sue funzioni sessuali.

M.C. è nato con una condizione intersessuale (precedentemente chiamata ermafroditismo), un’anatomia riproduttiva o sessuale che non corrisponde alle definizioni tipiche di maschio o femmina. I dottori hanno fatto riferimento a M.C. come “vero ermafrodita”.

Il bambino era affidato al Dipartimento dei Servizi Sociali del South Carolina quando i medici, in collaborazione con impiegati del servizio sociale, decisero di eseguire quest’operazione non necessaria.

I bambini con la stessa condizione intersex di M.C. hanno corpi che non possono essere facilmente etichettati come femminili o maschili.

Tipicamente i bambini con questa condizione si sviluppano in maschi o femmine durante la crescita.

Nonostante non sapessero se M.C. crescendo sarebbe diventato un uomo o una donna, o se avrebbe scelto di operarsi, gli imputati hanno eseguito un’operazione di assegnazione del sesso su un bambino di 16 mesi, rimuovendone il pene nel tentativo di farne una bambina.
M.C. ha mostrato segni di sviluppo di un’identità di genere maschile, e ora, a 8 anni, si identifica chiaramente come maschio.

Secondo Anne Tamar-Mattis di AIC, consulente nel caso, “questa causa concerne la garanzia della sicurezza di tutti i bambini che non hanno una voce. Nessuno ha difeso i diritti di M.C. quando questa decisione venne presa, in un momento in cui allo Stato erano affidate la sua sicurezza e il suo benessere. E’ ora che lo Stato e tutte le persone coinvolte rispondano dell’inutile danno che hanno inflitto a M.C.”.

La causa è la prima del suo genere negli Stati Uniti. Fin dagli anni ’50 i dottori hanno eseguito questo tipo di chirurgia di assegnazione del sesso su bambini con condizioni intersex. Spesso non riescono a fornire un’informazione completa sui rischi dell’operazione ai genitori o tutori legali dei bambini.

Questa causa è stata intentata per conto di M.C. dai suoi genitori adottivi, Mark e Pam Crawford, alla ricerca di giustizia per M.C. e con la speranza di porre fine a questa pratica disumana.

Eseguendo questa operazione superflua lo Stato e i medici hanno detto a M.C. che non era accettabile o degno di affetto così com’era nato“, ha dichiarato Pam Crawford. “Lo hanno sfigurato perché non sono riusciti ad accettarlo per quello che era, non perché avesse bisogno di un’operazione. M.C. è un bambino incantevole, affascinante e forte. Non ci fermeremo finché non otterremo giustizia per nostro figlio“.

 

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